
Quali sono le principali cartiere d’Europa? Qual è la top 5 continentale del settore, per quanto riguarda il comparto paper?
La produzione e trasformazione di cellulosa è un business antichissimo, risalente nei secoli. Non si sa con certezza quale sia la più antica cartiera d’Europa in assoluto, con Spagna e Sicilia (per la precisione, Palermo) a contendersi il primato.
In queste regioni la tecnologia della produzione di carta a partire dagli stracci era stata portata dagli arabi, ed i primi esempi sono del 1100; anteriore al 1231 è invece la cartiera di Amalfi, primo esempio localizzato con una certa precisione nel continente europeo.
Un dato che stupisce, scorrendo la storia industriale delle principali cartiere d’Europa, è l’età: si tratta di industrie con diversi decenni – per non dire secoli – di storia, testimonianza di una mentalità aperta al cambiamento e all’innovazione per rispondere alle sfide delle varie epoche.
Il secondo trend che si evidenzia è più recente, e si traduce in una attenzione delle principali cartiere d’Europa a internalizzare tutta la filiera produttiva: dalla materia prima, dall’albero, alla bobina di carta con una integrazione delle diverse aree produttive sotto lo stesso tetto – quantomeno metaforico.
1) SCA – SVEZIA
Prima cartiera europea e terza mondiale per fatturato (circa 15 miliardi di euro di fatturato annuo), SCA è una delle più innovative industrie cartarie del mondo.
Dotata di un appezzamento di terreno grosso quanto i territori di Belgio, Olanda e Lussemburgo messi insieme, SCA cura la sua produzione sin dalle sementi: durante la visita che DBC Paper ha effettuato nello stabilimento di Sundsvall è stato possibile vedere tutti i passaggi della ormai famosa Nursery Tree, la “culla” in cui le politiche di riforestazione messe in atto da SCA trovano una significativa applicazione.
Un lavoro totalmente proiettato nel futuro: gli alberi piantati oggi saranno tagliati tra 70/80 anni. SCA è una delle cartiere migliori anche per la qualità delle carte uso mano: è tra i fornitori di DBC Paper per quanto riguarda le carte Tosca Silk e Tosca Style, Tosca Gloss oltre che per la nuovissima SCA Frontier.
2) STORA-ENSO – FINLANDIA-SVEZIA
Si diceva della storia antica: la Stora nasce addirittura nel 1288, ed è considerata la prima società di capitali della Storia. Per diversi secoli, Stora si è occupata di attività estrattive e minerarie: solo dal 1900 i vari asset di Stora hanno reso strategico l’inizio di una filiera per la pasta di legno, e il crollo del costo delle materie prime degli anni ’70 ha imposto una riconversione.
Negli anni ’90 la svedese Stora si è fusa con la finlandese Enso (1998), per costituire un’azienda da quasi 30.000 dipendenti e un fatturato di circa 16 miliardi di dollari.
Stora-Enso ha una divisione che si occupa della produzione in prima persona di forniture lignee, ed anzi esse sono un prodotto-chiave nell’assetto commerciale dell’industria scandinava: oggi essa è focalizzata sulla promozione di tecnologia rinnovabile per l’imballaggio, biomateriali, costruzioni in legno e carta.
Nel 2009 Stora Enso ha stretto un accordo in Uruguay per garantirsi l’accesso a 250.000 ettari di bosco: tra il 2006 e il 2014, comunque, la quota dei prodotti di carta sul totale delle vendite è scesa dal 62% al 38%, mentre gli imballaggi e i prodotti in legno hanno aumentato le loro quote di fatturato.
Insomma: Stora-Enso oggi, per rimanere ben salda nella classifica delle principali cartiere d’Europa, punta decisa sugli imballaggi rinnovabili, per rispondere alle nuove esigenze poste dal fenomeno socioculturale dello shopping online.
3) UPM – FINLANDIA
È di sicuro riduttivo definire un semplice “produttore di carta” la finlandese UPM-Kymmene, per quanto essa possa benissimo figurare tra le principali cartiere d’Europa: costituita nel 1996 dalla fusione di Kymmene Corporation con Repola Oy, UPM opera nella bioraffineria, nell’energia, nella carta e nel compensato.
Impiega circa 19.600 dipendenti, produce in 13 Paesi ed è collocata sia negli indici di sostenibilità Dow Jones (unica azienda cartaria) sia nella piattaforma di leadership di sostenibilità LEAD del Global Compact dell’ONU (unica azienda forestale).
Nata nel 1870, oggi fattura quasi 14 miliardi di dollari: la sua tradizione nella produzione di pasta di legno risale sino al 1880, e il suo successo industriale ha portato diverse aziende finlandesi del comparto a fondersi sotto la sua egida.
Dal 2006, però, UPM ha ridotto il suo impegno sul fronte della produzione-carta: a causa della sovrapproduzione mondiale di cellulosa, UPM ha ridisegnato le sue strategie e le sue strutture – dismettendo ad esempio la cartiera Voikkaa di Kuusankoski in Finlandia ed altre in giro per il mondo, ma acquisendo al tempo stesso nuovi asset industriali come Myllykoski Corporation e Rhein Papier GmbH: sette cartiere per pubblicazioni in Germania, Finlandia e Stati Uniti per riposizionarsi sul mercato editoriale.
UPM possiede 825.000 ettari di foresta in Finlandia – fattore che la rende il primo proprietario terriero finnico – ed è il primo produttore mondiale di carte grafiche e il secondo produttore di materiali autoadesivi per etichette; è inoltre il più grande produttore di compensato in Europa, grazie alle sue sette fabbriche in Finlandia, Estonia e Russia.
4) MONDI GROUP – REGNO UNITO
Il Gruppo Mondi è il 10° produttore cartario mondiale, con 7 miliardi di dollari di fatturato nel 2017, 26.000 dipendenti e circa 100 siti produttivi dislocati in più di 30 Paesi.
Alla stregua degli altri big player delle industrie forestali, presenta una catena del valore degli imballaggi e della carta completamente integrata: dalla coltivazione del legno e la produzione di pasta e carta (carta da imballaggio e carta fine non patinata), alla conversione della carta da imballaggio in imballaggi ondulati, sacchetti industriali, rivestimenti per estrusione e release liner.
Di origine sudafricana, ha sedi nel Regno Unito e diverse industrie dislocate in Austria, Polonia, Russia: produce carta da imballaggio, imballaggi in fibra, imballaggi di consumo e carta fine non patinata. Le sue foreste di materia prima, situate in Russia e Sudafrica, sono state certificate dal Forest Stewardship Council.

Anche Arjowiggins figura tra i fornitori di DBC Paper
5) ARJOWIGGINS – FRANCIA
Le più lontane radici dell’azienda sono da cercarsi in Inghilterra, nel 1761, anno in cui il capostipite Buckland Mill iniziò ad operare; intanto a metà ‘800, in Francia, quattro cartiere concorrenti si perfezionavano nella produzione di carta a elevata qualità, un livello talmente alto da ricevere le commesse nazionali per la produzione di banconote e passaporti.
Nel 1954 la fusione: varie industrie di ramo cartario si uniscono per diventare il primo gruppo cartario francese, Arjomari, dalle prime due lettere dei nomi delle cartiere partecipanti (Arches, Johannot, Marais, Rives).
E Buckland?
Nel 1890 la Buckland Mill fu acquistata da Wiggins Teape, un’azienda formata da Edward Wiggins e Henry Teape. Una successiva serie di fusioni ha portato i due gruppi a convergere nel 1991, diventando l’attuale Arjowiggins: l’ultimo ribaltone societario si è avuto nel 2000, quando Arjowiggins è stata acquisita da Worms & Cie nel 2000, per diventare il 17° gruppo cartario mondiale.