
Con i listini in costante ribasso e una guerra del prezzo che sta erodendo gli ultimi limiti dei margini di guadagno, la situazione operativa delle industrie tipografiche e delle case editrici è ormai complicata.
Rispetto a 10 anni fa, il lavoro di una tipografia viene pagato sensibilmente di meno: eppure i costi di macchinari, dell’energia elettrica, delle materie prime e dei dipendenti non sono calati, anzi.
La soluzione dei player del settore è stata intervenire sui costi vivi, riducendo le voci di spesa: aggiornamento e ammodernamento dei macchinari e razionalizzazione delle forniture cartarie.

L’inconfondibile costa di copertina dei libri Adelphi: la casa editrice editrice milanese è uno dei clienti di LVG.
Tale situazione ci è stata confermata da Glauco Daverio del Consorzio Artigiano LVG, storica tipografia varesina con oltre 50 anni di attività. Un’azienda che già dagli anni ’80 aveva intravisto le evoluzioni del mercato, intuendo i vantaggi di diventare un Consorzio Artigiano specializzato nella realizzazione di libri: oggi LVG è uno degli interlocutori privilegiati dell’editoria milanese, con nomi di spicco (Adelphi, Cortina, Sugarco, Il Saggiatore, Hoepli) che intrattengono con LVG un rapporto consolidato e continuo.
“Usiamo carta uso mano e in maggior parte avoriata, non ci capita spesso di utilizzare patinata per il colore – continua Daverio – e spesso la scelta ricade su Holmen Paper per il suo ottimo rapporto tra qualità e prezzo.
LVG è una azienda piccola, con 25 dipendenti: abbiamo scelto di continuare la lavorazione sul ciclo completo – dalla prestampa alla confezione del libro, anche se questo di solito è prerogativa di aziende più grandi, che stampano da bobina e in genere hanno maggiore forza contrattuale sul prezzo.
Noi, per mantenerci in questo settore, siamo portati a lavorare molto sulla qualità e sul controllo del prodotto, concentrandoci sui dettagli, e la possibilità di effettuare la lavorazione completa della commessa ci consente di offrire al cliente un prodotto finito senza dipendere da altri”.

Il Saggiatore è una casa editrice indipendente fondata a Milano nel 1958 da Alberto Mondadori.: è anch’essa cliente di LVG
Ma il mercato, come è noto, è spietato: perfino gli editori più affermati ormai sono costretti a contenere i costi.
È per questo che LVG ha organizzato il proprio sistema di forniture su ordini cumulativi da 20-25 tonnellate per volta: “Il trucco è conglobare le commesse: se si ha a che fare con la realizzazione di una collana di libri, si mettono insieme un tot di pubblicazioni e si margina sull’ordinazione complessiva. E poi certo, e necessario porre attenzione allo spreco e all’equilibrio dei costi.
Come ho detto, lavoriamo spesso con la Holmen Paper perché offre un buon materiale a una quotazione interessante, e ci siamo abituati a ragionare sul formato speciale.
Il fatto di lavorare a foglio ci impone di costare tra il 25 e il 30% in più di chi stampa in rotativa: la competitività però non può giocarsi solo sulla qualità del prodotto finito e sulla cura della manifattura; è per questo che utilizziamo formati speciali come il 50×82 o il 54×88, cercando di ridurre al minimo gli scarti di lavorazione.
Noi non ci possiamo permettere uno scarto simile a quello di chi lavora in bobina o nel formato standard”.
Ragionare in formato speciale?
Prova il Money Saver di DBC Paper
La tattica dell’ordine cumulativo riesce a risolvere anche qualche altro problema dell’ordinazione in formato speciale. Prosegue Daverio: “DBC Paper è tra i nostri fornitori, e il loro modo di lavorare ci soddisfa: vero, loro devono ottimizzare l’utilizzo della bobina e dunque non sempre riusciamo a cavarcela con ordinativi di piccola quantità, ma appunto la soluzione è sommare le ordinazioni. Anche perché avere in casa un certo quantitativo di riserva torna sempre utile, è un po’ di ossigeno in magazzino per gli imprevisti.
DBC ci consegna in circa 4 giorni, a volte anche meno: questo ci permette di rispettare i nostri tempi-standard, che sono di circa 3 settimane per le novità editoriali e di 10 giorni, a volte anche una settimana, sulle ristampe – che ormai coprono il 90% delle commesse.
Ottimizzare la quantità e la fase di taglio ci permette di mantenere alta la qualità del prodotto e contemporaneamente di avere un certo margine di guadagno sulla commessa”.